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La soffitta dell’integrazione (1)

Pubblicato il: 09/05/2012 18:45:20 -


Claudia Trombetta, madre di una bambina con Sindrome di Down: “Irene frequenta la scuola materna ormai da più di 6 mesi e siamo proprio immensamente felici di questa esperienza. Tanto che mi sembra quasi incredibile che l’anno scorso, più o meno in questo periodo, stavamo combattendo la nostra battaglia culturale per inserire Irene senza sostegno, incontrando infiniti ostacoli”.
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Spesso ci siamo ritrovati a parlare di problemi di integrazione scolastica, di insegnanti con poca formazione e di genitori forse troppo distratti. Un mio sogno nel cassetto invece, era finalmente poter scrivere di integrazione reale, di una scuola che funziona.

La mamma di Irene ha trovato per me le chiavi di quel cassetto, riposto nella soffitta della mia esperienza. Il suo racconto, che vi somministrerò a piccole dosi, narra di una sfida nella sfida, parla di creatività e fiducia come “sfondo integratore”.

Iniziamo con una pillola di stupore e curiosità.

“Irene frequenta la scuola materna ormai da più di 6 mesi e siamo proprio immensamente felici di questa esperienza. Tanto che mi sembra quasi incredibile che l’anno scorso, più o meno in questo periodo, stavamo combattendo la nostra battaglia culturale per inserire Irene senza sostegno, incontrando infiniti ostacoli. Cos’è successo di così magico? Nessuna magia, solo quattro ingredienti assai gustosi e succulenti: curiosità, leggerezza, reponsabilità e fiducia. Ve ne racconto uno per volta.

CURIOSITÀ

Il tutto sembra funzionare benone sin dai primi giorni di scuola. Le maestre tra lo stupore e la curiosità, ripetono: ‘Com’è autonoma, ascolta sempre quello che le si dice, mangia bene, da sola e senza sporcarsi. Accoglie qualsiasi proposta le si faccia. Tutto bene, davvero tutto bene’. Che bello, per una mamma, vedere queste maestre capaci di lasciarsi incuriosire da questa bimba che si trovano davanti, concedendosi di conoscere Irene per quello che è nella sua complessità, e superando precedenti pregiudizi e preoccupazioni! E nei fatti, non a parole, come troppo spesso accade. Che piacere vedere che le maestre trattano Irene semplicemente come una bimba, evidenziando soprattutto le sue qualità e non risparmiandosi di sgridarla quando serve o chiederle di più quando sentono che è possibile osare! Curiosità vera…”.

Quando la scuola funziona: direi che non servono ulteriori commenti.

To be continued…

Scrivete a claudio@accaparlante.it o sulla mia pagina Facebook.

PER APPROFONDIRE:
Lo speciale di Education 2.0: “A scuola di integrazione

Claudio Imprudente

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